Cambia la busta paga: da 80 a 100 euro in più ogni mese fino a novembre, ma non per tutti i lavoratori

Busta paga più alta con il taglio del cuneo fiscale da parte del Governo: ecco alcuni dettagli da approfondire in merito

Ulteriormente potenziato il taglio del cuneo fiscale operato dall’esecutivo, con buste paga più corpose per dipendenti: ma ecco gli aspetti da sapere.

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Arriva il via libera al decreto Lavoro da parte del Consiglio dei Ministri, con all’interno diversi interventi che vanno nella direzione del taglio delle tasse e di incentivare le assunzioni.

I relativi effetti si legheranno all’aumento in busta paga per i lavoratori dipendenti, i quali potranno beneficiare della misura.

“Un aiuto reale” nei confronti del carovita, quest’ala definizione del DL lavoro secondo Giancarlo Giorgetti. Si tratta di investimenti su lavoratori e famiglie, con diverse novità. A cominciare dal taglio del cuneo fiscale agli incentivi in merito ai neo assunti. Ma anche altri benefici per lavoratori con figli.

Il ministero dell’Economia ha spiegato che si sta proseguendo sulla strada “responsabile della crescita”, col focus sulle emergenze di natura sociale.

Busta paga, taglio cuneo fiscale e aumenti

Calo delle tasse sino a sette punti per i redditi minori, con una stima della crescita della busta paga, nel periodo luglio-dicembre, sino a cento euro al mese medi.

Complessivamente si destinano all’incirca tre miliardi di euro alla crescita di quattro punti percentuali del taglio del cuneo per dipendenti, al confronto di quanto si prevedeva già nella Legge di bilancio.

In questo modo lo sgravio dei contributi per i lavoratori passa dal tre al sette per cento per redditi sino a venticinque mila euro. Si innalzano invece dal due al sei per cento quelli sino a trentacinque mila euro.

Si legga da Il Giornale che la tempistica degli aumenti si prevede nel periodo 01.07-31.12.23, ma occorre tener presente che a tale elmetto si aggiungono poi ulteriori novità all’interno della riforma del Fisco.

Superamento IRAP, revisione IRPEF, nuova IRES a 2 aliquote, ad esempio. Da un lato si tende a rendere più semplice e minore la pressione fiscale, mentre dall’altro si tende a favorire investimenti ed assunzioni.

Quindi, non sarà il solo intervento per i lavoratori. Il DL lavoro inoltre va a prevedere anche 142 milioni di euro nell’anno corrente per l’aumento sino a tremila euro del tetto di esenzione fiscale (fringe benefit aziendali), per dipendenti con figli minori.

Elemento che si legherà al sostena delle famiglie limitando il peso dell’inflazione sui redditi. Inoltre, vi è anche il rifinanziamento de fondo per ridurre la pressione del fisco, così come previsto dalla scorsa legge di bilancio.

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