Bucato, perché al sole si diffonde il “profumo di pulito”? La risposta sorprende

Stendere il bucato al sole è una pratica utilizzatissima ma nonostante questo il “profumo di pulito” che si propaga colpisce sempre, da cosa dipende?

Stendere il bucato al sole è un metodo tradizionale che permette ai nostri capi di asciugarsi serenamente ma quello che colpisce ogni volta è il profumo che si diffonde in maniera intensa e duratura.

Profumo bucato
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Il “profumo di pulito” che viene rilasciato dal bucato esposto al sole colpisce sempre e in ogni momento donando una reazione sempre nuova della persona coinvolta. La combinazione che si va a generare è, per certi versi, qualcosa di unico e che piace in ogni circostanza.

La reazione che si verifica non poteva non portare la scienza ad interrogarsi. A farlo sono stati gli scienziati dell’Università di Copenaghen con il loro studio pubblicato sulla rivista Environmental Chemistry. Andiamo, quindi, a vedere da cosa dipende la nascita di questo odore che parte dal nostro bucato.

Come mai il bucato steso al sole “profuma di pulito”?

Il “profumo di pulito” che emana il bucato è, probabilmente, uno degli odori più intensi, forti e persistenti possibili senza dimenticare quel tocco di freschezza che porta ancora più gradevolezza. Tutto questo, secondo quanto analizzato, viene generato grazie all’impatto del sole nel processo di asciugatura.

Il sole, con i suoi raggi, consente di formare delle molecole organiche profumate che prendono il nome di aldeidi, queste sono riscontrabili anche nelle piante e nei fiori ed è per questo che si viene investiti da diversi odori come quello della vaniglia, cannella, latte di mandorle e in alcuni casi anche di agrumi.

I ricercatori dell’Università di Copenaghen con a capo la ricercatrice italiana Silvia Pugliese hanno lavato per tre volte degli asciugamani in acqua e successivamente li hanno stesi andando a posizionarli in tre luoghi diversi: balcone all’ombra, al sole e in un ufficio completamente vuoto. Una volta asciugati, gli asciugamani sono stati inseriti all’interno di un sacco per circa 15 ore così da permettere l’analisi delle sostanze emesse. Da qui è partita l’analisi prima con un sacchetto vuoto, poi con un altro asciugamano non lavato e infine con l’aria presente nell’ambiente.

Il risultato dell’analisi è stato che solo il prodotto asciugato con il sole aveva generato una grande mole di chetoni e aldeidi. Tale reazione, secondo la ricercatrice Silvia Pugliese, potrebbe dipendere dal fatto che il bucato è esposto all’ozono ma ad influire potrebbero essere anche i raggi UV che formano radicali liberi che portano alle sostanze citate in precedenza. In aggiunta, si è anche scoperto come nei prodotti formati da cotone si abbia una reazione ancora più forte, questo perché gli aldeidi vanno a legarsi alla fibra naturale.

Dunque, la scienza ha svelato come mai sentiamo questo profumo una volta che il nostro bucato si asciuga, una curiosità che parte da lontano quasi quanto l’espressione “fare il bucato”, anche questa oggetto di tante riflessioni.

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