Esiste un trucco per non pagare il Telepass? La risposta è (incredibilmente) sì

Possiamo non pagare il Telepass, ed esiste un trucco per farlo. Ma ovviamente dovremmo rispondere delle conseguenze.

La domanda però sorge spontanea: tra le tante fake-news che girano, soprattutto in rete, questa notizia del trucco del Telepass sarà vera? Anticipiamo subito che la questione è reale, e ci sono anche dei trascorsi.

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Nessuno vuole ovviamente pubblicizzare un comportamento scorretto, infatti noi divulghiamo una storia realmente accaduta e le dinamiche ideate per non pagare il telepass. C’è un detto che recita: “fatta la Legge, trovato l’inganno”, ed è proprio ciò che ha fatto un signore molto “creativo” – e ovviamente disonesto.

Come funziona un Telepass e com’è possibile eludere il pagamento?

Chi deve viaggiare spesso e prendere l’Autostrada sa che, volente o nolente, deve pagare il pedaggio. Le tariffe sono state inventate per sopperire alle spese di manutenzione della tratta stradale stessa e garantire la sicurezza di tutti i fruitori. Potremmo discutere sul fatto se i prezzi per passare da una città/regione all’altra siano troppo alti o meno, ma quello che ci importa al momento è capire se esiste un modo concreto per eludere il meccanismo del Telepass.

Come sappiamo, il monopolio alla ditta omonima che forniva servizi e strumenti è cessato, e adesso vi sono diverse realtà a cui affidarsi per pagare comodamente il pedaggio autostradale. Ma il funzionamento è sempre il medesimo: una tecnologia denominata RFID (Radio-Frequency Identification) permette di identificare appunto tramite radiofrequenza i veicoli che si avvicinano ai caselli dotati dei sensori dedicati.

Il sistema collocato al casello rileva dunque il dispositivo all’interno delle auto, e apre la sbarra in automatico; poi il costo del passaggio verrà calcolato e addebitato sul conto corrente del titolare del dispositivo. La comodità di questo metodo è innegabile, perché smaltisce la fila ai caselli, e tra l’altro i dispositivi funzionano anche al di fuori dell’Italia, dunque anche andando all’estero – per lavoro o svago – passeremo velocemente al casello.

Qualcuno a questo punto avrà immaginato che per eludere il sistema a radiofrequenze potremmo usare un “disturbatore” o qualche strumento simile, invece non è così: il trucco per non tirare fuori una lira al casello è molto più “semplice”.

Ecco cosa hanno inventato per non pagare il Telepass

Forse in molti hanno letto la notizia dell’arzillo vecchietto che non ha pagato il pedaggio per 2 anni consecutivi e ha viaggiato indisturbato in autostrada, senza mai pagare un euro. L’ha fatto davvero, anche se alla fine è stato “pizzicato” e adesso dovrà rispondere delle sue azioni. Ricordiamo, tra l’altro, che esistono alcune iniziative per viaggiare gratis in treno e anche in aereo, e senza rischiare la galera per giunta.

Ma facciamo un passettino indietro e andiamo a capire come l’anziano signore sia potuto riuscire nell’impresa. Ebbene, il sistema che ha usato è certamente pericoloso, ma relativamente semplice.

Quando un’auto entra nella corsia del Telepass si aziona il sensore che va a captare quello del dispositivo: se però un veicolo segue il primo, standogli quasi “attaccato, il sensore non rileva altri mezzi e dunque la sbarra rimane aperta per il tempo necessario a far passare entrambi.

Può sembrare molto facile ma in realtà ci vuole molta attenzione, “occhio” e anche coraggio. Qualcuno però evidentemente ha trovato il modo di eseguire questo trucco, proprio come il signore anziano di cui sopra.

Proprio l’ottantenne, adesso, sarà chiamato davanti alla Legge per pagare tutti i pedaggi dovuti (circa 4 mila euro) più le spese accessorie e quelle legali. Dobbiamo dire, però, che il vecchietto “furbetto” non ha intenzione di cedere così facilmente: apprendiamo che, tramite il suo legale, ha deciso di opporsi al pagamento, e con una motivazione molto particolare. Infatti secondo la sua opinione, “l’autostrada è un servizio pubblico e non dovrebbero essere chiesti soldi per il suo utilizzo”.

Siamo molto curiosi di sapere come andrà a finire questa battaglia legale, nel frattempo è meglio non rischiare con la Legge, e nemmeno con la vita, praticando azioni pericolose per sé e per gli altri.

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