Vino come le sigarette, cosa cambia? La dicitura tocca anche l’Italia

Il vino pericoloso al pari delle sigarette? La decisione presa dall’Irlanda ha scatenato un vero e proprio putiferio.

Da qualche giorno, il settore vinicolo è stato completamente investito dalla decisione presa dall’Irlanda. Una presa di posizione che è destinata ancora a far discutere e che mette, in un certo senso, sullo stesso piano il vino con le sigarette. L’idea, infatti, è quella di apporre le diciture che troviamo sui pacchetti delle sigarette anche alle bottiglie di vino.

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Sappiamo molto bene come le diciture sui pacchetti di sigarette siano state messi perché il fumo è nocivo. Ora, il vino potrebbe essere equiparato proprio alle sigarette, cosa che ha fatto storcere il naso a molti.

Già qualche anno fa, precisamente nel 2016 e nel 2018, l’Irlanda si era mossa in tal senso. I vertici della nazione chiesero alla commissione dell’Unione Europea delle norme più stringenti sul consumo degli alcolici.

Il vino come le sigarette? la dicitura decisa dall’Irlanda

Per loro, infatti, si sarebbe potuta creare una vera e propria emergenza sanitaria nazionale. Nel 2022, nel mese di giugno, la stessa Irlanda ha notificato all’Europa questo progetto di legge. Mettere sulle bottiglie di vino la dicitura sui rischi a livello di salute.

La dicitura riguarda una frase breve ma che da pieno senso ai timori della nazione irlandese: “nuoce alla salute“. L’Irlanda non è sola, da diversi anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cercato di insistere su tal tema nei confronti dell’UE che si è sempre sottratta.

Nel 2022 l’Europarlamento di Strasburgo ha aperto all’idea di evidenziare maggiori informazioni sull’etichetta senza andare, però, nel settore sanitario.

La reazione dei produttori: è bufera

Uno dei rischi è quello che l’Irlanda possa portare dalla sua parte diverse nazioni, fino ad arrivare al via libera definitivo. In questa battaglia, però, c’è chi è fortemente contro come Italia, Francia, Spagna e altre nazioni europee, leader del settore vinicolo.

Le associazioni hanno subito sottolineato di come l’eventuale decisione sarebbe un colpo diretto all’Italia che risulta essere la principale produttrice ed esportatrice a livello mondiale. Con un fatturato che supera i 14 miliardi di euro.

Il silenzio, per certi versi assordante, dell’UE ha portato le associazioni di settore a farsi sentire. Le stesse hanno chiesto un intervento all’attuale esecutivo per una legge che, a loro dire, va contro il buon senso e la realtà. Per Cia-Agricoltori Italiani quanto raffigurato è sconcertante. Una proposta che andrebbe a toccare il lavoro realizzato sulla base comunicativa con il Cancer Plan. Dunque, la battaglia è nel suo vivo e staremo a vedere quando arriverà la risposta dall’Europa. Per alcuni, questo settore, come sottolineato anche da Confagricoltura, potrebbe toccare uno scenario proibizionistico.

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