Vietato fare il Barbecue in giardino, multe da 200 euro, ecco dove

Ad alcuni cittadini è vietato fare il Barbecue nel proprio giardino, e non siamo di fronte ad una fake-news. Ecco tutti i dettagli.

Sono previste multe salate per chi accende la griglia nel terrazzo o giardino di casa sua, e la nuova ordinanza è destinata a far sorgere numerose polemiche.

Vietato fare il Barbecue
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Sicuramente abbiamo tutti chiaro in mente che accendere un Barbecue comporta qualche rischio di incendio, e dobbiamo effettuare l’operazione con tutte le cautele del caso. Ma finora la razza umana è sopravvissuta, e anzi, fare un bella grigliata con gli amici dà allegria e, come altre azioni piacevoli, magari allunga anche la vita.

Alcuni politici, però, non la pensano affatto così, e a breve potremmo dover rinunciare (anche) ad un pranzo in giardino coi nostri affetti più cari. D’altronde, è dall’epoca della pandemia che ci hanno abituati a dover rinunciare ai nostri “piaceri” per la sicurezza altrui, ma in fatto di barbecue non siamo certo nella sfera della salute pubblica. O forse sì? Ecco le motivazioni addotte da chi ha varato la nuova disposizione.

Vietato fare il Barbecue, ecco dove e per quale motivo

Siamo in ambito di tutela dell’Ambiente, e le ultime decisioni politiche hanno suscitato scalpore, ilarità e anche polemiche. Non siamo di fronte ad una fake-news, e lo sa benissimo il giovane trentenne che è stato multato (di 200 euro) per aver acceso la griglia in giardino.

Scendiamo ancora più nello specifico e diciamo subito che ci troviamo nella Regione Emilia Romagna. In questi giorni in Consiglio Comunale è stata confermata la decisione: “divieto di combustione all’aperto (dai falò ai fuochi d’artificio e al barbecue) che scatta nel momento in cui le centraline di Arpae presenti sul territorio rilevano emissioni di Pm10 superiori al limite previsto dalla legge“.

Per ridurre le emissioni, dunque, e salvare il Pianeta, dovremo rinunciare a mangiare salsicce, pesce o verdure grigliate. Inizialmente si pensava fosse una misura temporanea ed emergenziale, invece l’assessore PD alla transizione ecologica Annalisa Boni ha confermato la volontà dei “dem” di non cancellare il provvedimento, e lo ha fatto con queste parole: “Si ribadisce non solo l’opportunità dell’ordinanza ma anche la sua necessità“.

Ricordiamo che l’Emilia Romagna è anche la Regione dove sussistono i maggiori divieti per usare camini e stufe a Legna, sempre per le motivazioni di cui sopra: salvare l’ambiente. Si tratta di una posizione davvero drastica che però “punisce” i cittadini che vogliono risparmiare, mentre non si sa per quale motivo non vengano vietati – ad esempio – i voli dei Jet privati di politici e vip, che inquinano di sicuro più di un paio di bistecche alla griglia.

Il pericolo è che, sempre in nome della tutela ambientale, divieti di questo tipo si attivino anche in altre Regioni, e andando a minare chissà quante delle nostre abitudini attuali.

Viene da chiedersi anche come mai i politici (italiani, europei e a livello globale) vogliano farci passare in tutti i modi all’auto elettrica (con ingenti spese per ogni famiglia) ma non siano i primi ad aver abbracciato la “transizione green”. Di domande di questo tipo dovremmo porcene tante, se non alto per capire dove sia il confine tra i buoni propositi e gli interessi economici, di sicuro ingenti in questa fase di cambiamento sociale che stiamo vivendo.

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